Buso dei Pisaroti

Catasto: V-VR-1438

Quota ingresso: m 755 slm

Sviluppo: 420 m, dislivello +5 -5

Coordinate WGS84: 45°36'41.842"N - 11°11'22.799"W

MATERIALE D’ARMO

Discesa per arrivare all’ingresso: corda da 50m con armi su alberi. 

Dalle Valli del Chiampo (Arzignano-VI) o da quella dell'Alpone (Montecchia-VR) si raggiunge Vestenanova e poi Bolca, famosa località con lo splendido museo dei fossili. Dalla Val d'Illasi invece, si supera Badia Calavena ed in località Ca' del Diavolo si devia a destra in direzione Bolca.

In entrambi i casi si tiene la direzione per Campofontana fino a deviare a destra per la stradina che conduce alla Contrada Roncari (3 km da Bolca, 2 km dal termine della strada da Ca' del Diavolo).

Dalla contrada scendere per la carrareccia in direzione nord (sinistra). In corrispondenza di una curva verso destra, deviare a sinistra senza seguire nessuna traccia e mantenendo la direzione nord fino al margine del boschetto che sprofonda nella sottostante valle.

Cercare d’individuare una parete rocciosa abbastanza verticale ai cui lati scendono dei ripidi pendii obliqui (rumore d’acqua). Alla base della parete si trova l’ingresso.

DESCRIZIONE

La calata fino all’ingresso avviene assicurando una corda da 50m agli alberi.

Dopo aver abbandonato l’attrezzatura da verticale, ci si infila nel tratto iniziale della grotta che si sviluppa in leggera discesa all’interno di una spaccatura poco stabile e di dimensioni ridotte che costringe a strisciare.

In fondo alla discesa s’incontra l’attivo con il primo lago che costringe a bagnarsi da subito con un bel bagno d’acqua fino al petto. Si risale per qualche decina di metri il ruscello lungo un’alto meandro con la base stupendamente elaborata a scallops e ciottoli di nero basalto che ritroveremo lungo tutto il percorso interno.

Il secondo lago ha uno spazio aereo più ridotto rispetto al primo, ma ci si bagna di meno perché l’acqua è più bassa. Appena oltre inizia lo spettacolo!

A sinistra, la condotta forzata con sifone, da cui proviene la maggioranza dell’acqua, è uno splendido tubo quasi circolare completamente eroso a scallops. A destra invece, una diritta diaclasi alta parecchi metri ha subìto un’erosione particolarissima creando una sequenza di marmitte con pareti erose simmetricamente a vari livelli.

Risalita la diaclasi, ci si trova ad un livello fossile più alto rispetto al corso d’acqua che bisogna raggiungere scendendo per una delle tre vie a disposizione sul lato sinistro.

Seguendo l’acqua verso valle si raggiunge la parte a monte del sifone incontrato precedentemente, mentre verso monte si giunge in un’alta galleria pesantemente erosa e con un paio di cascatelle sul fondo. L’attivo continua in una condotta sempre più stretta che può essere bypassata più comodamente risalendo la frana e percorrendo le condotte fossili. Passati sotto un bel camino con stillicidio, si cammina carponi per qualche metro fino ad incontrare un’altra splendida condotta freatica, ora fossile, che ci reimmette nell’attivo.

Altro splendido tratto in roccia quasi bianca e poi, di fronte a noi, il sifone terminale con a destra una frana che pone temine al nostro percorso.

NOTE

Consigliabile l’uso della muta.

Roccia esterna alla grotta estremamente friabile ed instabile: fare molta attenzione.

Testo e Foto di Sandro Sedran