Buso del Vallon

Catasto: V-VR-0438

Località: San Giorgio (VR), Castel Gaibana

Coordinate Monte Mario: 45° 41' 30,5" N - 1° 20' 56,5" W

Coordinate WGS-84: 45° 41' 30.43" N - 11° 6' 5.9" E

quota ingresso: 1711m  slm

sviluppo: 85m

dislivello: –48 m

TEMPI: 2 ore, gruppo da tre persone

ARMO

Corda da 30m, 3C+3M (facoltativi, si può fare nodo bulina sulle piante) per mettere in sicura la cengia d'accesso.

Corda da 55m, 4C, 4P per la calata. Possibilità di armare due calate parallele.

Prevedere di dover piantare spit nuovi: quelli in loco sono molto vecchi.

  

INTRODUZIONE

Splendido pozzo a cielo aperto che si apre nell'alta Lessinia e che è l'unico di questa regione ad ospitare un deposito nivo-glaciale perenne. Pur essendo un pozzo di breve sviluppo, riesce a trasmettere grandi emozioni per la sua particolarità e per lo splendido ambiente montano in cui si trova.

  

ACCESSO STRADALE

Da Velo Veronese o da Bosco Chiesanuova si raggiunge la località Malga San Giorgio, importante centro per gli sport invernali.

  

AVVICINAMENTO 45’

Dal parcheggio si risale la pista da sci situata all'interno del vallone, segnavia CAI 287; si abbandona tale sentiero quando questo piega a destra per risalire il crinale. Restando all'interno della valle si continua a risalire su carrareccia fino ad arrivare alle protezioni che delimitano l'imponente ingresso dal diametro di 20 metri.

  

DESCRIZIONE

Superate le corde di recinzione, si scende all'interno della voragine seguendo un sentiero in cengia sul lato sinistro. Purtroppo la vegetazione lo ha invaso costringendo ad esporsi un po' troppo sul baratro; meglio armare un corrimano facendolo partire da un palo esterno e frazionando sulle piante.

L'attacco della discesa si trova su comode nicchie scavate a fine 1800 per ospitare il ghiaccio che si cavava dall'abisso per poi essere venduto nel fondovalle. Coppia di spit in alto, un'altra dentro la nicchia e, per quest'ultima, prevedere anche un proteggi-corda. Pulire bene le cengiette che si trovano man mano che si scende.

Due frazionamenti e si atterra sulla neve, anche qui notevolmente ridotta negli ultimi anni. Per la calata di destra (faccia parete), doppiare il secondo frazionamento per spostare la linea di discesa più a sinistra per non far toccare la corda sull'ultima cengia in basso (oppure piantare uno spit nuovo).

Si aggira lungo la parete il cumulo nevoso e si può raggiungere il fondo scendendo sul lato sinistro per sfasciumi. La parte bassa del nevaio è formata da ghiaccio puro: utili i ramponi. Da qui si gode una bellissima vista d'insieme della caverna con ben evidenziati gli strati rocciosi a reggipoggio.

Testo e Foto di Sandro Sedran