Via Nuovissima

La Via Nuovissima

La Via Nuovissima è stata esplorata dal GASV nel 1978. Si tratta di una diramazione fossile ancora più antica della Via Nuova e che si sviluppa più a sud rispetto a questa.

Il finestrone da cui ha inizio la via si trova pochi metri sopra a quello della Via Nuova. Arrivati alla fine della cengia, invece di scendere verso il finestrone della Via Nuova, bisogna salire in artificiale per circa quattro metri (i fix sono già in loco) fino ad imboccare un grande scivolo in cima al quale troviamo il primo pozzetto della via. Si può raggiungere tale ambiente anche attrezzando un lunghissimo traverso (circa 50 m) che parte dalla testa del pozzo della marmitta e attraversa tutto il 108 molto più in alto. Il primo pozzetto (5 m) immette in un meandro che dopo pochi metri si affaccia su di un nuovo saltino (5 m). Alla base di questo un ponte naturale dà direttamente sul Pozzo del Decennale: si tratta di un grande pozzo di 50 m intervallato dopo 30 m di discesa da un grande terrazzo (da questo terrazzo ha inizio un meandro che si affaccia sulla Sala Varese della Via Nuova). Anche qui, come nella Via nuova i pozzi sono impostati su delle evidenti diaclasi. 

 Dalla base del pozzo si perviene subito ad un altro salto (15 m) che immette in una sala sormontata da un alto camino (è la base di un pozzo da 50 m che si intercetta nella prima parte della Via Antika). Superata la sala “GASV” (così nominata per l’enorme scritta che riveste la parete) si giunge allo stretto imbocco del Pozzo Marisa: un bel salto di una quarantina di metri interrotto dopo circa 20 m da un grande terrazzo. Alla base di questo pozzo con un corto meandro e un pozzo di 10 m si entra nella Via Nuova, più esattamente in Sala Piatti.